giovedì 30 luglio 2009

COMUNICATO STAMPA di UNDESIDERIOINCOMUNE


L’esperienza della campagna elettorale di Bari e della formazione
della lista Sinistra per Bari è stata frutto di un percorso largo di
confronto e di messa in rete di esperienze e di soggettività diverse,
che l’hanno resa un’esperienza visibilmente positiva e includente.
Tante energie di donne e uomini si sono rimesse in moto e hanno
trovato nel progetto politico di Sinistra e Libertà la ragione di un
rinnovato impegno. E’ questo tipo di percorso che ha consentito la
naturale costruzione di un progetto come quello rappresentato oggi dal
comitato di donne UndesiderioinComune; questa esperienza rappresenta,
a nostro avviso, un punto alto di innovazione politica ed è stata la
premessa per una presenza così ampia di donne nelle liste per il
consiglio comunale e per le circoscrizioni (19 donne per il Comune
hanno fatto della nostra lista una di quelle con più alta presenza
femminile). Fra queste donne, autorevoli rappresentanti dei movimenti
lgbt, del femminismo, dell’associazionismo, da anni in relazione tra
loro ed attive sul territorio, donne che hanno animato
con grande impegno la campagna elettorale per tutta la lista e per
Sinistra e Libertà, in modo assolutamente collettivo, senza
individualismi e competizione.
Abbiamo così provato a segnare con una autonoma soggettività di genere
il percorso della lista e della nuova esperienza politica a sinistra
Questo gruppo di donne non si è posto l’obiettivo strategico di
puntare su una o due candidate, e di circoscrivere a questo la propria
presenza per ottenere una consigliera. Se fosse stato questo
l’obiettivo non avremmo costruito una rosa di 19 candidate. Ciò che ha
più avuto valore in questa esperienza, è stato sperimentare un
percorso politico, con pratiche diverse, nuove, inclusive, da portare
al processo costituente. Molte di queste donne finora erano rimaste
fuori dai partiti, e vedevano in questo percorso una possibilità
politica nuova, più che ragionare strategicamente hanno scelto di
investire su una modalità comune, contribuendo al risultato della
lista con oltre 1000 voti.
E’ dentro questo impianto che noi abbiamo pensato all’indomani del
risultato elettorale (una sola donna eletta in consiglio comunale), di
avanzare una proposta sul terreno della democrazia di genere. Abbiamo
considerato l’assenza delle donne nei luoghi istituzionali come una
vera e propria “emergenza democratica” che ci riguarda tutti e tutte.
Dopo aver condiviso e concordato la
nostra scelta con il Coordinamento della lista Sinistra per Bari,
abbiamo lavorato alla costruzione di un percorso di discussione e di
elaborazione insieme a tutte le soggettività femminili di partito e
non che in questi anni hanno sviluppato pensiero e azione su questi
temi nel panorama cittadino.
Insieme alle donne del Pd, del Centro di Documentazione delle donne e
altre associazioni abbiamo prodotto una serie di proposte con
l’obiettivo del riequilibrio di genere nelle istituzioni Per la prima
volta, dopo anni, le donne hanno parlato un unico linguaggio con una
comune proposta che hanno
sostenuto nel corso di un incontro con il sindaco Emiliano e con le
forze politiche della maggioranza.
In particolare, oltre alla richiesta di un riequilibrio del 50% di
donne negli organismi istituzionali di nuova formazione, abbiamo
sottolineato la necessità di nuovi criteri di selezione per competenze
e pratiche riconosciute per donne e per uomini, piuttosto che
reiterare il meccanismo di cooptazione da parte dei partiti. Dato che
l’assenza delle donne nel Consiglio comunale pone oggi un problema di
agibilità e credibilità democratica, crediamo che l’Amministrazione e
le forze politiche dovrebbero farsi carico di una pratica
“coraggiosamente” innovativa. D’altra parte la situazione intorno a
noi è preoccupante: nelle giunte di centrosinistra, quella provinciale
di Taranto, quella di Putignano (Sinistra e Libertà ha il 7%) e quella
di Casamassima, non ci sono donne perché non sono state proposte da
nessuna forza politica.
Registriamo che tutto questo lavoro politico non è stato compreso né
valorizzato. Piuttosto è stato oggetto da più parti di
strumentalizzazioni e talvolta di accuse del tutto arbitrarie e
ingiustificate rispetto al suo senso e al suo valore. Abbiamo
assistito, innanzitutto dentro la lista di Sinistra per Bari, ad un
dibattito surreale che segnala secondo noi un arretramento sul piano
della cultura politica a danno del processo di rinascita della
Sinistra. In questo processo di rinascita abbiamo creduto e abbiamo
scelto di investire idee e energie. Purtroppo gran parte delle nostre
aspettative sono state tradite dalle modalità con cui sono stati
impostati i processi partecipativi e decisionali, rendendo nella
migliore delle ipotesi invisibile il nostro contributo. Di fatto, i
toni del dibattito interno alla Sinistra per Bari, i criteri di scelta
utilizzati, l’assenza di luoghi credibili e legittimati sul piano
democratico e della partecipazione, ma anche di una minima
interlocuzione con quanti hanno la responsabilità di guidare questo
processo, hanno privato questo percorso del nostro pensiero e delle
nostre esperienze. Una vera e propria rinuncia all’ascolto, al
confronto, in nome di logiche vecchie e autorefenziali, di dinamiche
spartitorie fra i partiti, che per noi compromettono in modo grave la
crescita del percorso di rinnovamento e di costruzione della Sinistra.
Prendiamo atto che non ci sono le condizioni per una presenza politica
del gruppo di UndesiderioinComune all’interno della lista e di
“questa” Sinistra. Rimane l’urgenza di rispondere con assunzione di
responsabilità al vuoto politico che c’è nella società, e intendiamo
pertanto proseguire il nostro impegno, costruendo reti con
interlocutori istituzionali e non, lavorando sul territorio, in quella
che era per noi la prospettiva, la premessa e la promessa di una
“nuova Sinistra”. In questo senso ci riconosciamo nelle parole di
Luisa Muraro: “Ho scelto di guardare a quella parte del genere umano -
le donne - per cavarne ottimismo e luce. Al fine di riconquistare
un’idea di futuro per tutto il genere umano. È una ricerca di civiltà,
portata avanti dalle donne. Che i saperi dominanti tentano di
cancellare. Questa ricerca è per me motivo di gioia, e lo è per tante
donne. Insomma, per le donne è un tempo di straordinario mutamento.
Perché guadagnano libertà.”

UnDesiderioinComune