venerdì 29 maggio 2009

La Sinistra delle Donne - articolo e video su Barilive

Un the alla Laterza davvero da non perdere
Ringraziamo la giornalista Fortunata Dell'Orzo per il suo articolo e per la video intervista ad alcune nostre candidate.
Titolo eloquente: "La Sinistra delle Donne - Tutta la ricchezza della politica di genere nella lista dei Vendoliani per il Comune di Bari"
Articolo e video li trovi qui

Presentazione libri - mercoledì 3 giugno

mercoledì 27 maggio 2009

Rosanna Favia


Mi chiamo Rosanna Favia, ho 34 anni e sono candidata al comune di Bari e alla circoscrizione di Palese-S.Spirito nella lista SINISTRA PER BARI.
Sono felicemente sposata da 7 anni e gioiosamente madre da 4. Durante gli studi ho sempre lavorato, svolgendo le mansioni più diverse: interprete, cameriera, operaia metalmeccanica, traduttrice, operatrice culturale, animatrice musicale, fino ad ottenere, all’età di 27 anni, il “posto fisso” presso Aeroporti di Puglia, azienda all’interno della quale faccio parte del Comitato Pari Opportunità.
Sono stati i campi di lavoro del Servizio Civile Internazionale e la formazione alla non-violenza a segnare profondamente il mio approccio alla vita e agli altri.
Sono curiosa, ottimista, innamorata della vita, dei colori, della musica e delle differenze ma, anche se tutto ciò mi ha portata spesso molto lontana, sono rimasta legata alla mia terra, senza rimpianti.
Sarei contenta di contribuire al miglioramento di questa città, già iniziato con la coalizione di Emiliano, di poter proporre idee concrete per rendere più vivibile ogni quartiere, attraverso la mia semplicità e la mia sensibilità, e tutto questo grazie al vostro voto.

domenica 24 maggio 2009

Abbiamo desideri in Comune - Che genere di programma o un programma di genere?


L'otto non solo a marzo organizza un confronto con il sindaco Michele Emiliano e l'assessore Nicola Laforgia sul tema del bilancio di genere del comune di Bari.
Siete tutti invitat*, perchè abbiamo desideri in Comune!!!

Giovedì 28 maggio presso la terrazza del Fortino Sant'Antonio, Bari, ore 18.00

venerdì 22 maggio 2009

MaDonna che festa!!

Le donne del Comitato Elettorale “Un Desiderio.... in Comune” de La Sinistra per Bari
vi invitano a
Ma..Donna che festa!!!!
Festa di autofinanziamento
Bari 27 maggio dalle ore 20.30
Happy hour e Dancing Party
Special Guest Nichi Vendola
Presso 2 Classe (ex Altro Giro), via Estramurale Capruzzi 15/G Bari

martedì 19 maggio 2009

Programma di Sinistra per Bari

lo trovi qui
[ scarica il nostro programma ]

E nelle circoscrizioni? La lista delle candidate..

Circoscrizione I Palese - S.Spirito
Chiusolo Anna
Favia Rosanna
Italiano Teresa
Tisti Maria Stella

Circoscrizione II San Paolo - Stanic
Chiusolo Anna
Loprieno Linda
Lovreglio Giorgia

Circoscrizione III Picone - Poggiofranco
Battista Valeria
D'Angelo Gemma
Galbiati Marcella

Circoscrizione IV Carbonara - Ceglie - Loseto

Balice Angela
Carmosino Concetta
Cassano Anna
Rielli Isabella
Sciacqua Gaetana

Circoscrizione V Japigia - Torre a Mare
Bitetto Francesca
De Bartolo Maritza
Martiradonna Giuliana
Panebianco Annamaria

Circoscrizione VI Carrassi - San Pasquale

Cavone Teresa
Grandolfo Loredana
Romano Maria

Circoscrizione VII Madonnella

Losurdo Angela
Massagli Pasqua
Ruscelli Rossana
Tramontano Elisabetta

Circoscrizione VIII Libertà - Fesca S.Girolamo Marconi
Delle Foglie Costanza Ilaria
Introna Anna
Lorusso Isabella
Mattia Angela
Bitetto Francesca

Circoscrizione IX Murat S.Nicola
Casta Maria

domenica 17 maggio 2009

LA NECESSITA’ DI UN CENTRO INTERCULTURALE A BARI

Ammesso che l’Italia non sia stata sempre una società multiculturale, o meglio, che quello che si intende come identità italiana non sia il fortunato incrocio di tante culture; sta di fatto che oggi è sciocco negare la realtà.
I dati statistici, ma anche la nostra esperienza quotidiana, ci mostrano che è sempre maggiore la presenza di cittadini e cittadine stranieri sul territorio metropolitano barese. E’ una presenza molto variegata e non solo di cittadini e cittadine extracomunitari: infatti, l’allargamento dell’Unione europea con l’ingresso della Polonia e della Romania, ad es., pone alcune questioni nuove. I cittadini e le cittadine di questi Paesi non hanno certamente problemi giuridici per il soggiorno, come quello che hanno gli extracomunitari. Però, il benessere sia degli stranieri e delle straniere che dei nativi e delle native non dipende solo delle condizioni giuridiche, ma anche dall’esistenza e dal buon funzionamento di istituzioni che consentano una piena inter-relazione fra tutte le persone presenti in città.
E’ per questo che è urgente che il governo cittadino si impegni nella costituzione di un CENTRO INTERCULTURALE DELLA CITTA’. Un luogo che sia vissuto come punto di riferimento per tutti e tutte. Un luogo dove le comunità e le associazioni possano incontrarsi, proporre e realizzare iniziative culturali e conviviali. Ecco il punto cruciale: la convivialità non dovrebbe avvenire soltanto negli ambiti privati, ma anche in uno spazio pubblico aperto. A maggior ragione se si considera che molte delle attività lavorative in cui sono impegnati gli stranieri e le straniere sono ad alto rischio di segregazione. Questo rischio è evidente nel lavoro di cura, ma non solo.
Inoltre, favorire le inter-relazioni fra culture diverse è un efficace strumento per offrire concrete risposte alle domande di sicurezza.
Anche qui, si tratta di prevenire le diffidenze, il pregiudizio, la paura dell’altro. L’unico vero modo per superarli è la reciproca conoscenza: quante volte persone che affermano la pericolosità della presenza di stranieri perché sono tutti delinquenti, sono pronti anche ad affermare che ciò non vale per quella famiglia di stranieri che conoscono personalmente?
Appunto la conoscenza e le inter-relazioni vanno sostenute e stimolate. A ciò serve un CENTRO INTERCULTURALE DELLA CITTA’
Monica Mc Britton

Volatinaggio

Il gruppo di donne della sinistra barese attiverà diversi momenti di diffusione di materiali:

Domenica 17 , ore 10,00 piazza ferrarese/lungomare , c/o Gazebo di M. Emiliano nel pomeriggio:
ore 17,00/19.00 Ipercoop Japigia - ingresso principale
ore 18,00/20,00 Carbonara (piazza, c/o gazebo di Emiliano)

sabato 16 maggio 2009

Una sinistra indispensabile

Video dell'introduzione al programma. Trovate anche il testo pubblicato il 12 maggio.

Presentazione delle lista

Le candidate leggono pezzi del programma.

Succede a Bari


Succede che lentamente ti stanchi della politica, delle stesse facce, delle solite parole, dei teatrini e delle bugie, cominci anche tu a credere che niente potrà più cambiare.
La tentazione di chiudere la porta di casa e lasciare che siano altri a decidere, a provarci, a spendersi, scava nella roccia carsica della tua delusione e senza rendertene conto ti ritrovi seduta davanti alla tv ogni sera, lei accesa tu spenta. Poi te ne vai a dormire, ma più che di riposo sei a caccia di un’anestesia qualunque, e quando ti svegli al mattino fatichi a ricordare se hai sognato. Ogni tanto succede e sono sogni stitici. Comincerai la tua giornata, un’altra giornata in loop, senza aver tempo per ripensare al passato e voglia per immaginare un futuro, anche oggi declinerai solo il presente.

Succede poi che sulla tua strada incontri una storia che un tempo ti aveva appassionato e ti aveva preso con sé, una storia di donne che non si sono arrese, e continuano a incontrarsi, a parlarsi, a raccontarsi il mondo come non è e come lo vorrebbero. E senti che i loro desideri sono un po’ anche i tuoi. Donne che se ti soffermi alla prima impressione sembrano male assortite, usano parole diverse, a volte con un significato diverso, hanno storie e case e abiti mentali diversissimi tra loro, donne con cui forse pensi di non poter comunicare fino in fondo per quella che sei. E mentre tu inciampi su questi dubbi loro intanto lavorano da tempo nonostante questa diversità, la mettono al centro del cerchio e ne fanno mater-ia prima di scambio e condivisione.

Succede ancora che un caldo mattino di maggio le vedi salire tutte su un palco, splendide orchestrali al loro debutto, determinate, preparate, emozionate, con una nuova partitura tra le mani, mai suonata in questa città, forse nemmeno mai pensata. E di nuovo tu sai che quella musica è anche la tua.

Succede a Bari, in questa possibile primavera, di riassaporare il gusto della partecipazione alla vita pubblica, di pensare che ancora si può, o forse si deve spendersi per riscrivere il tempo futuro con le nostre parole, con la nostra energia che vuole prepotentemente riaffiorare, con ogni talento che abbiamo nelle tasche. I sogni privati ora sembrano così piccoli, potrebbe essere il tempo per sognare insieme un sogno comune. Perché quel desiderio in comune non è più uno slogan ammiccante, non lo è mai stato, ma è istinto passione valore: la possibilità di un futuro esiste a partire dalle donne.
di Giulia Dalena

martedì 12 maggio 2009

Una sinistra indispensabile


introduzione al programma della Sinistra per Bari - di Marida Leuzzi, Bari 9 maggio 2009

Siamo qui oggi perché abbiamo un desiderio che ci accomuna: ridare senso, collettivamente, alla parola “sinistra” e riprendere la voce. Finalmente. E guardate quante coincidenze fortunate accompagnano queste ore: la città festeggia San Nicola, il Bari è andato in serie A, e noi presentiamo la lista! E' un buon segno!

Controcorrente abbiamo scelto di non rinunciare a discutere, ad incontrarci, insomma a fare politica e pensiamo che l'antipolitica si deve sconfiggere anche mettendo in campo idee, pensieri, pratiche, che tornino a restituire fascino e senso a questa parola: “politica”.

Insomma vogliamo provare a far uscire la politica fuori dalle secche della banalità e dell'omologazione in cui è stata confinata in questi anni.

Per queste ragioni non è indifferente il percorso che ha portato alla formazione della nostra lista “Sinistra per Bari”. Sinistra per Bari è il risultato di un percorso collettivo, di un lavoro che ha impegnato tante soggettività diverse nella costruzione di una lista che non fosse una banale, sterile sommatoria di identità e di programmi diversi. Attraverso la lista stiamo tentando di costruire uno spazio comune, un luogo in cui far comunicare e contaminare soggettività diverse, in cui agire uno scambio di pratiche e pensieri differenti - a volte molto distanti - una lista che è luogo largo, inclusivo, che ci possa aiutare a riconnetterci, a ritrovarci, a ritrovare la nostra forza.

E certamente il segnale più emblematico di tutto questo è rappresentato dalla presenza delle donne: 19 donne che vengono da percorsi diversi e che - guardando alla proprie differenze come opportunità - stanno sperimentando la costruzione di una pratica di relazione politica che assume un valore che va oltre la scadenza della campagna elettorale. Il segno che vogliamo tracciare sta nel tentativo ostinato di costruire partecipazione e confronto: il benessere di una città si misura dalla qualità dei rapporti e delle relazioni che in essa si costruiscono, dalla costruzione di un senso di appartenenza e di identità che si esplicita attraverso un di più di partecipazione, di democrazia, di abitudine al confronto e all'osmosi politica tra i soggetti, le comunità e le istituzioni. Non ci interessa solo che le istituzioni siano luoghi trasparenti: ci interessa di più che siano, ben più di quanto sia accaduto finora, luoghi aperti al confronto e allo scambio con le comunità e, per questa via, acquisiscano una naturale trasparenza. Non ci piace la “democrazia indifferente”, quella versione che la destra ci propone e che tende ad annullare, ad appiattire, che rende tutto uniformemente opaco: le differenze (quelle di genere, quelle etniche, quelle di orientamento sessuale, quelle anagrafiche) per noi sono un valore.

E per noi Bari, questa nostra città, è più accogliente e più ricca se riesce a vedere e riconoscere le soggettività diverse. E' solo così, contrastando anche con politiche attive le discriminazioni, le disuguaglianze, gli stereotipi, i pregiudizi, soltanto così possiamo sconfiggere l'offensiva che la cultura politica della destra ci propone e che oggi si fonda sulla paura: la paura di tutto ciò che accade, che è diverso, che non può essere contenuto dentro i recinti di una normalità codificata e definita secondo gli schemi e le costruzioni ideologiche della destra.

Oggi comincia un cammino, un cammino che spetterà a ciascuno e ciascuna di noi fare in modo che sia veramente nuovo, che affascini, che incuriosisca, che coinvolga. Partiamo oggi da qui, da questo teatro, il Kursaal: un luogo che rischia la chiusura, e per noi non è affatto indifferente che questo evento sia scongiurato.

Abbiamo idee e proposte importanti e serie, e questo è il segno che abbiamo voglia di rimetterci in gioco, di tornare ancora a sperimentarci, di sentirci ancora indispensabili: una Sinistra indispensabile.

Che GENERE di “Sinistra per Bari”?


Proposta di “Lottononsoloamarzo” per un’Officina Permanente delle Donne di Sinistra

Negli ultimi tre anni ci siamo ri-trovate con l’urgenza di riprendere parola, come accadeva in molte altre città, consapevoli che il nostro silenzio rispetto alle derive oscurantiste di una politica sempre più attiva nel ridurre il diritto all’autodeterminazione delle donne sarebbe divenuto assenso.
A partire da percorsi diversi, rappresentativi della grande pluralità del pensiero e del movimento femminista, abbiamo riavviato quella pratica di relazione che, nella storia delle donne, ha consentito di trarre forza ed individuare strumenti di re-esistenza anche quando il disegno complessivo tenta di cancellare le nostre soggettività.
Abbiamo di fatto costruito con le donne di “Lottononsoloamarzo” uno spazio collettivo in cui discutere e condividere possibili letture dell’esistente e forme di azione politica comune.
E’ da questa pratica della relazione che nasce il desiderio di occupare lo spazio politico delle prossime elezioni amministrative segnando con una prospettiva di genere la proposta di programma della “Sinistra per Bari”, dando così senso e direzione alla nostra presenza nelle liste.
Quello che ci interessa è:
• autorappresentarci , senza lasciare ad altri la delega sulle nostre vite
• ridurre la distanza tra la politica, con il suo linguaggio neutro e l’esperienza delle donne ;
• andare “oltre” la rivendicazione di pari opportunità per rendere visibile il valore delle nostre differenze (di genere, di orientamento sessuale, etniche, anagrafiche, economiche…), oltre lo schema di una democrazia “indifferente”.

La relazione con le altre donne, in particolare, rappresenta per noi un valore ed un obiettivo politico e, guardando alle differenze come opportunità, immaginiamo di promuovere tra tutte le donne interessate un “laboratorio” di possibili contaminazioni reciproche, una officina di idee e di forza comune che guardi oltre la contingenza della campagna elettorale.
Si tratta, a nostro avviso, di un’altra operazione di “tessitura” necessaria, anche perché, citando le conclusioni dell’assemblea femminista dei FLAT, “Non è possibile riferire, nemmeno sinteticamente, la varietà dei punti di vista e delle esperienze che si confrontano. Minimo comune denominatore di posizioni diverse, e non tutte reciprocamente decodificate, la convinzione che al femminismo tocchi assumersi inedite responsabilità di fronte alla crisi della politica…”.

Abbiamo desideri…IN COMUNE


Desideriamo che la laicità sia guida per il Governo della città, perché la laicità è presupposto e condizione necessaria all’esercizio dei diritti, della libertà e della convivenza e significa mettere concretamente al centro dell’operato di chi l’amministra le vite ed il benessere di tutte e di tutti .

Vogliamo impegnarci perché nella città che desideriamo tutte le differenze siano un valore e il contrasto delle discriminazioni e la riduzione delle disuguaglianze una priorità. Ci interessa lavorare sui fenomeni delle violenze di genere, dei pregiudizi e stereotipi omofobici ed etnici . Ci interessa farlo, a partire dalle scuole, nell’ottica della prevenzione e dell’educazione alle differenze ed alle relazioni tra i generi, tra la gente e tra le genti.

Vogliamo impegnarci per costruire senso di appartenenza e desiderio di partecipazione, facendo dell’accoglienza e del confronto una pratica ed una cultura comuni.
La semplificazione dell’accesso ai servizi e alle risorse, anche con l’istituzione di un apposito Ufficio, ed insieme la costruzione di percorsi partecipativi di donne e degli uomini nelle scelte strategiche, possono contribuire a costruire relazioni di fiducia e reciprocità con l’Istituzione. Promuoviamo il decentramento di funzioni e risorse alle Circoscrizioni, per operare più efficacemente verso un progetto di spazio pubblico non solo vivibile, ma desiderabile.

Vogliamo impegnarci perché alcuni temi tradizionalmente percepiti a target femminile, come la conciliazione dei tempi e le politiche di welfare, riducano le responsabilità che ricadono sulle famiglie, di fatto sulle donne. Intendiamo così produrre una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, un effettivo sostegno alla co-genitorialità ed in generale il miglioramento della qualità della vita di tutte/tutti.
Ci interessa valorizzare le reti di solidarietà, il terzo settore, l’economia sociale e le realtà associative che, in questa città, operano efficacemente per costruire coesione e favorire inclusione. Per noi sono prioritari il rafforzamento dei centri antiviolenza e l’attivazione all’interno dei servizi di spazi di mediazione, familiare e sociale.

Crediamo che le anziane e gli anziani, le bambine ed i bambini siano le radici e le ali della nostra società. A loro vogliamo dedicare un’attenzione particolare, attraverso l’ampliamento e l’ottimizzazione della rete di servizi e la previsione di spazi e progetti specifici, ma anche promuovendo in modo non episodico occasioni di scambio intergenerazionale.

Vogliamo inoltre occuparci di settori considerati, a torto, neutri , fra i tanti quelli della qualità e sostenibilità urbana, del lavoro e dei modelli di sviluppo o della cultura .
Si tratta di temi che, secondo noi, hanno un impatto diverso sulle donne e sugli uomini. Solo a titolo di esempio ricordiamo il ruolo delle donne migranti che svolgono assistenza domiciliare, spesso in condizioni di invisibilità ed assenza di diritti. Intendiamo sostenere l’emersione dal lavoro nero ed il riconoscimento come figure professionali specializzate, rendendo visibile quella che per noi è in primo luogo una risorsa, la presenza di donne e uomini migranti nel nostro territorio.
Sempre a titolo di esempio a nostro avviso esiste un nesso preciso tra sicurezza, libertà e diritto delle donne a una piena partecipazione alla vita professionale e sociale.. Quindi una città sicura prevede necessariamente che il piano urbanistico e quello dei trasporti siano ripensati in funzione dei bisogni delle donne.
In particolare poi, sentiamo importante che questa città investa in cultura, potenziando le realtà culturali esistenti e favorendo la nascita di nuove proposte.
Una città piena di punti di riferimento culturali differenti è una città accogliente e viva e anche per questo è necessario il censimento delle strutture libere nel territorio per raccogliere le richieste di spazi per il mondo dell’associazionismo e per le varie forme di aggregazioni sociali.
A questo proposito in primo luogo sosteniamo l’impegno delle donne che, in questa città, stanno lavorando da tempo perché a Bari venga realizzata una “Casa delle donne”. Questo luogo, fisico e simbolico, darà visibilità ed impulso alla elaborazione del pensiero e delle pratiche delle donne e costituirà un riferimento per tutto il territorio.

Sentiamo che, proprio in fase di crisi, sia necessario proseguire con coraggio e lungimiranza nella ricerca di risposte differenziate, che tengano conto dell’impatto diverso su donne e su uomini delle scelte e degli investimenti pubblici.

Per questo crediamo sia fondamentale che il Bilancio di Genere costituisca sempre più uno strumento di ripensamento e di orientamento e valutazione delle politiche pubbliche ed una concreta opportunità di contatto e dialogo con cittadine e cittadini.

Perché quando le donne vivono meglio, tutta la città vive meglio.
Parola di donne.

lunedì 11 maggio 2009

Tommy Ditano


Tutt* mi conoscono come Tommy.
Il mio percorso politico inizia a 19 anni incrociando le donne di Arcilesbica Bari.
Dopo questo incontro la mia vita cambia.
Cambia il mio modo di percepire la diversità, non più come un isolamento ma come una ricchezza fondamentale per tutt*.
Una ricchezza che assorbo ogni giorno, che condivido e che dopo anni (ancora pochi) cerco di trasmettere a chi non la considera tale.
E' per questo che oggi sono in prima fila con tante donne, con le mie AMICHE, con donne extracomunitarie, con donne madri, con donne figlie, con donne forti ed indipendenti... DONNE CHE HANNO DESIDERI IN COMUNE.
Donne che desiderano una città migliore per tutt*.
Un desiderio universale, che guarda la città come luogo possibile di crescita,
come fonte di energia sana, come territorio di tutt* e per tutt*.

"I sentimenti, le esperienze e il comportamento sono di solito prova d'identità ed allo stesso tempo è l'identità che dà loro significato."
King 1993

Carmela Cecca


Sono nata il 6 agosto del 1971 a Bari. Conseguita la maturità classica al liceo “Socrate”, mi sono poi laureata in Giurisprudenza con 110 e lode presso l’Università di Bari. Dopo gli anni necessari allo svolgimento della pratica forense, ho superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione di Avvocato, con iscrizione all’albo a partire dal 2002. Ho svolto la professione di avvocato, in materia civile, di diritto di famiglia e delle società, muovendo i primi passi, in una situazione certamente non stabile dal punto di vista lavorativo, presso uno studio legale per tre anni.
Intanto nel 2001 conseguivo l’abilitazione all’insegnamento nelle discipline giuridico-economiche con il concorso a cattedre. Nel 2005, certa di avere maggiori possibilità, decidevo di spostare la mia domanda per le supplenze presso il Provveditorato agli Studi di Torino. A questo punto la mia vita ha subito certamente una svolta, il cui valore, positivo o negativo che sia, ancora oggi mi sfugge, vista la situazione in cui versa attualmente l’istruzione pubblica (!). E’ certo che lo sradicamento dai propri affetti, dalle proprie abitudini, dalla propria cultura è sempre una scelta dolorosa. Ho lì prestato servizio per lo Stato Italiano, credendo nel mio ruolo di insegnante, per qualche anno della mia vita finché, con la prospettiva delle 150.000 assunzioni programmate dal governo Prodi, ho deciso di ritornare nella mia città. Non potevo immaginare che quel piano sarebbe stato interamente azzerato dal governo Berlusconi.
Ho in seguito conseguito il titolo di specializzazione per il sostegno agli alunni diversamente abili, un master di 1° livello, un corso di specializzazione triennale in “Diritto dell’Economia Urbana”.
Come tanti precari ho accumulato titoli. Ho fatto quanto richiesto dalla tanto decantata “meritocrazia”, eppure non ho ancora un lavoro stabile, ciò dimostra quanto essa sia solo, per questo governo, una strumentale propaganda.
Oggi la situazione dell’istruzione pubblica è a dir poco precipitata, vista la pesantissima situazione dei tagli previsti nei territori del Sud ed in particolare nella provincia di Bari.
A tutto questo si aggiunge che non c’è più nemmeno la possibilità di poter “ritentare la fortuna” al Nord, da quando il Governo, sulle spinte della Lega, ha tolto agli insegnanti precari la possibilità di trasferirsi nelle graduatorie di un’altra provincia. E’ paradossale che si possa “circolare” in Europa ma non all’interno del territorio nazionale.
LA REAZIONE A QUESTO GRAVE STATO DELLE COSE RAPPRESENTA LA SPINTA MOTIVAZIONALE DELLA MIA CANDIDATURA.
Sono una tra i 10.000 insegnanti vincitori di almeno un concorso che attendono nelle graduatorie di Bari, una tra le tante… con la passione per l’insegnamento.

Gilda Caruso


Mi chiamo Gilda Caruso, ho quasi 62 anni e ho sempre cercato di agire nella mia vita avendo in mente l’idea che una società più giusta è una società di sinistra. Nella mia professione, docente universitario di Medicina e presidente del corso di laurea in medicina e chirurgia, non è sempre possibile esternare apertamente il proprio pensiero e orientamento politico, abbiamo già tante gatte da pelare normalmente senza metterci anche a discutere di politica. E’ però certamente sempre possibile, rispettando le idee altrui, cercare di agire in modo tale da mettere tutti, docenti e studenti, nelle condizioni di pari opportunità, di rispetto delle rispettive esigenze in un confronto libero e non subordinato dai ruoli. I valori che cerco di portare avanti nelle mie scelte professionali ma anche e soprattutto nella mia vita quotidiana di madre e di cittadina, sono alla base della scelta di candidarmi per il Comune di Bari per Sinistra e Libertà. Il mio intento, come già avvenuto in passato in una precedente votazione, è quello di portare il mio contributo perché qualcuno di noi possa poi, in Comune, mettere in pratica le idee di tutte noi, donne di sinistra, insieme e in accordo anche con gli uomini, i generi sessuali e le provenienze etniche più varie.

sabato 9 maggio 2009

Veralisa Massari


IO SONO DI SINISTRA

Sono nata a Bari nel 1974, dopo il liceo classico mi sono laureata in diritto internazionale pubblico. Mi sono specializzata in diritto del commercio internazionale a Torino, nella convizione che la trasformazione dell'economia dovesse passare dall'internazionalizzazione dei diritti per tutti, e dopo un periodo di lavoro con le imprese italiane in Albania, oggi vivo a Bari e sono avvocato.
Sin dai tempi del liceo appassionata di politica, non ho mai potuto votare il PCI perchè si è dissolto prima che raggiungessi l'età del voto. Ho militato nel movimento della Pantera tra gli studenti medi e mi sono impegnata a sinistra nella poltica universitaria nell'associazione nata da quel movimento, Samarcanda. Sono stata rappresentante degli studenti per la lista Liberamente, con la quale mi sono battuta per il diritto allo studio e per la libertà della ricerca e dell'insegnamento, contro le deteriori riforme universitarie varate da Ruberti in poi, che hanno progressivamente destrutturato il valore della formazione universitaria.

Dopo le battaglie contro il berlusconismo... Dopo troppi anni nei quali mi sono dovuta adattare alla necessità di andare a votare "contro"... Mi sono ingaggiata nel lavoro per il progetto politico di ricostruzione della sinistra, perché tornasse nell'agenda politica il ribaltamento del sistema di sviluppo, il lavoro, i diritti, le libertà, l'uguaglianza sostanziale e, quindi, la valorizzazione delle differenze.

Con la costituzione dell'associazione La Sinistra Barese, dal settembre 2008, in tanti lavoriamo per ritessere i fili dei sinistrati diffusi che, come noi, sentono il bisogno di un luogo vero di discussione e crescita politica per la collettività, per perseguire la trasformazione dello stato di cose presente e della società.

Non credendo nella possibilità di sottrarsi alle responsabilità della politica, le elezioni comunali a Bari del 2009 costituiscono quindi per noi una tappa ineludibile: per poter continuare il cammino avviato, per andare avanti e per perseguire la creazione di questo nuovo soggetto politico, di cui sentiamo tanto il bisogno e che vogliamo costruire insieme. Per questo ho accettato l'invito ad essere candidata nella lista SINISTRA per BARI.

Le donne candidate in SINISTRA per BARI desiderano una città pubblica, libera, sicura, coesa ed integrata e intendono realizzare questo progetto con un lavoro di squadra che produrrà politiche innovative nel territorio.

– vogliamo promuovere legalità e sicurezza attraverso la vera partecipazione permanente della cittadinanza alle decisioni strategiche della città, con il bilancio partecipato e il bilancio di genere;
– vogliamo che la politica edilizia pubblica e privata risponda a criteri di impatto zero e di risparmio energetico, mediante l'uso esclusivo di energie rinnovabili e dando priorità al riuso degli immobili urbani, anche al fine di creare posti di lavoro, di avere cura del territorio e delle persone che lo abitano e che lo vivranno in futuro;
– vogliamo che le politiche sociali siano ampliate, che siano migliorati e ampliati i servizi alla persona e riteniamo che per questo il piano dei tempi e degli spazi della città possa costituire un utile strumento.

Teresa Santostasi


Mi chiamo Teresa Santostasi, classe '51, coniugata da 30 anni, ho un figlio maschio di 26.
Sono biologa ospedaliera, orgogliosa di essere dipendente del pubblico impiego, tutt'altro che fannullona, amo il mio lavoro in laboratorio, ma non trascuro le problematiche connesse ai processi della qualità, per il miglioramento dei servizi pubblici, ponedo particolare attenzione alle tematiche della comunicazione.
Svolgo attività sindacale nella FP-CGIL, pienamente convinta della insostituibile funzione di un grande sindacato che abbraccia tutte le categorie professionali, in grado di capitalizzare e valorizzare le battaglie dei lavoratori.
Avevo poco più di 16 anni quando sono riuscita a dare un nome alla voglia di cambiamento ed alla indignazione che crescevano con me: mi sono iscritta al Partito Comunista di Enrico Berlinguer dove, da donna comunista, ho combattuto le battaglie civili dell'aborto, del divorzio, per il diritto alla salute, il diritto allo studio, la parità di genere.
Sono alla ricerca di una "sponda politica" che faccia delle questioni del lavoro, uno dei temi principali, rappresentativa delle richieste di tutte e di tutti e delle nostre energie; che si spenda per la difesa dei precari e che dica NO al lavoro pubblico come arma contro gli immigrati; che consideri il territorio cittadino non terra di rapine e di conquista, ma la casa di tutte e di tutti, impegnandosi per la difesa dell'ambiente come questione vitale per la salute; che contribuisca alla creazione di posti di lavoro attraverso la riqualificazione urbana, sopprimendo realmente le barriere architettoniche, creando vere piste ciclabili capillari e ramificate per tutta la città; che guardi all'integrazione tra le politiche sociali e sanitarie, con le politiche urbanistiche, dei trasporti e del territorio, attuando un vero e proprio "piano regolatore del sociale"; che rilanci la sanità pubblica, riqualificandola e dando risposte percepibili dai cittadini come concreto miglioramento dei loro bisogni di salute e che unisca in un patto per la qualità, i bisogni ed i diritti degli operatori, con quelli dei malati; che metta in campo le migliori esperienze di sistemi per l'accesso alle prestazioni sanitarie, con servizi unificati di prenotazione, semplificando l'accesso alle strutture sanitarie; che difenda e veda applicata la legge 194 e l'accesso alla pillola del giorno dopo, nel rispetto dell'autodeterminazione delle donne; che dica NO alle ronde e alla militarizzazione della nostra città, spacciandole come sicurezza; che favorisca l'accesso dei migranti ai servizi, attraverso l'istituzione di specifici sportelli in tutti i quartieri.
La lista "Sinistra per Bari" può rappresentare il primo passo di un cammino più lungo e ambizioso: la costruzione della sinistra che serve alla nostra città.
Per questo sono candidata al comune di Bari, la mia città.

venerdì 8 maggio 2009

Pina Cotroneo


Mi piace stare con la gente ed ascoltare le storie che mi raccontano, mi piace raccontare di me, ma con discrezione, mi piace tendere la mano a chi ne ha bisogno e ritirarla quando mi sento ingannata,
mi arrabbio oltre misura per tutte le ingiustizie…. e....... sono molto arrabbiata.
Mi piace pensare di poter cambiare le cose che non vanno e cercare di vivere in una società più giusta.
Vorrei vivere in una città profumata, vivace, intelligente, immersa nel verde, operosa ed attenta ai bisogni di tutte e tutti, dove ogni persona ha diritto di cittadinanza;
vorrei vivere in una città dove ogni persona ha le stesse opportunità di lavoro e tutti insieme un lavoro dignitoso e remunerato;
vorrei vivere in una città che sia paladina di giustizia sociale ed esempio di sana amministrazione; vorrei vivere in una città dove la Scuola e L'università siamo il luogo della formazione e della cultura;
vorrei vivere in una città che accoglie il forestiero e lo sostiene;
vorrei vivere in una città che si sviluppa in maniera sostenibile;
vorrei vivere in una città dove la diversità di genere, culturale, etnica, religiosa e sessuale sia una risorsa;
vorrei vivere in una città a misura di donna, di anziano, di bambino, dove la misura diventa un obbiettivo da raggiungere.
Questa città non è Bari, ma, insieme, possiamo cercare di renderla tale.
Qualcosa è stato già fatto e altro ancora si può fare.
Io con le mie compagne di lista pensiamo che un cambiamento è possibile solo se INSIEME collaboriamo e lavoriamo per questo fine comune.
Il primo passo per avvicinarci a quel tipo di città è intraprendere insieme una scommessa elettorale, senza individualismi, ma con la consapevolezza che il bene privato sia il bene collettivo.
..........Un Desiderio in.. Comune per tutti........................

lunedì 4 maggio 2009

Monica Dal Maso


Sono Monica Dal Maso, sono una economista, formatrice in comunicazione interculturale ed economia solidale. Formo i volontari in servizio civile e guido adulti e minori in percorsi di cittadinanza attiva e diritti umani.
Sono vice presidente dell’Associazione di Volontariato Vox Popoli (www.voxpopoli.org).
Sono una donna meridionale, fiera della sua identità e appartenenza geografica.
Ho scelto di candidarmi per le prossime amministrative al Comune di Bari, nella lista "Sinistra per Bari".
Chi mi conosce meglio sa quanto abbia sempre fatto politica (in termini di polis) in tutto ciò di cui mi occupo quotidianamente. Ho avvertito la politica “partitica” lontana dalla gente, in seguito ho maturato l’idea che finché non ci si mette in gioco fino in fondo non si può davvero cercare di cambiare il sistema dal suo interno.
Partecipare alla politica sia come elettori che come “eleggibili” è un atto di cittadinanza attiva dovuto.
In questa scelta è stato fondamentale per me pensare a coloro dei quali mi occupo (e pre - occupo) quotidianamente, i più semplici, i minori, i migranti, i rom... per i quali il ritorno della destra al governo della città comporterebbe un violento arresto dei processi di integrazione sociale e di tutela dei diritti umani.
Desidero promuovere la possibilità di avere una città che cresce nella capacità di dialogo tra le differenze (vere risorse umane) e nella tutela e promozione dei diritti socio-economici di tutte/i.
Una città capace di futuro, in cui arrestare la fuga di cervelli e la sfiducia nelle proprie possibilità e promuovere la partecipazione di tutte/i alle scelte politiche, economiche e sociali.
Una città in cui efficienza ed equità coesistano con pari dignità, una città solidale.
Continuerò a fare politica, come ho sempre fatto, con i toni e le modalità che mi appartengono, convinta che se davvero si vuole essere al servizio delle/i cittadine/i il percorso intrapreso e l’obiettivo che si vuole raggiungere devono coincidere con coerenza e fedeltà a se stessi.
Credo che noi donne siamo portatrici di un nuovo modo di interpretare la politica, di essere comunità e renderla feconda, quando ci viene permesso.

sabato 2 maggio 2009

Monica Mc Britton


Donna, brasiliana per nascita e formazione (e quindi extracomunitaria immigrata) e italiana per scelta (innamorata della Costituzione italiana), docente universitaria di diritto del lavoro, comunista e laica.
Comunista perché pensa ancora “di poter essere viva e felice solo se lo sono anche gli altri”. L’azione collettiva è la leva fondamentale per superare le condizioni di ingiustizia sociale. Fra queste, mi stanno particolarmente a cuore quelle di genere e quelle degli stranieri.
Laica perché credo che vi debba essere pari dignità tra credenti di tutte le fedi, ma anche tra credenti e atei.
Una candidatura in una lista di sinistra ha senso solo all’interno di un progetto collettivo.
Credo che nella Sinistra per Bari ci sia un tale progetto

Rosy Paparella


Sono Rosy, Rosy Paparella. Sono insegnante, formatrice in ambito sociale, counselor. Non mi sono mai candidata. Ma mi sono sempre occupata di politiche di genere e diritti delle donne, di cultura della pace e della nonviolenza, di laicità e di uguaglianza.

Guardo a questa scadenza elettorale come ad un’ulteriore tappa del mio percorso personale e politico, e voglio mettermi in gioco, mantenendo forte il legame con tutte le mie esperienze, nel movimento delle donne, nel mondo della scuola ed in quello dei servizi sociali.

Porto con me l’ impegno collettivo che, da tempo, mi unisce alle donne che in questa città lavorano per affermare le soggettività femminili, e per renderne visibili idee, pensiero e saperi.

Così come è forte il mio desiderio di portare all’attenzione di tutte e di tutti la questione della Scuola Pubblica, e delle scelte che, in nome di logiche di bilancio, con scellerata frettolosità ne stanno svalutando il ruolo di Capitale per il nostro Futuro.

Mi interessa la sfida coraggiosa di ripensare a politiche sociali ed economiche che costruiscano modelli di sviluppo sostenibili per tutte e per tutti, a partire dal contrasto delle discriminazioni e dalla riduzione delle disuguaglianze. In primo luogo penso alla disuguaglianza che fa di una maggioranza numerica, le donne, una minoranza sotto il profilo della partecipazione e dell’accesso alle risorse.

Nella città che desidero tutte le differenze sono preziose, e sono i valori da cui trarre nutrimento per crescere.

Nella città che desidero il sostantivo “potere” sa trasformarsi nel verbo che dà voce , rende visibili , e ci fa sentire che Possiamo costruire una vita migliore.

Perché “ Se pensi che manchi qualcosa…allora fallo tu!!
(Toni Morrison)

Rossana Ruscelli


Mi chiamo Rossana Ruscelli.
Sono candidata al Comune di Bari e alla Circoscrizione Madonnella per SINISTRA PER BARI.
Ho partecipato sin dal suo nascere alla formazione dell’associazione che, passando attraverso Usciamo dal silenzio (che si rifaceva ad un ambito nazionale), è diventata Lottononsoloamarzo.
Ma che ancor prima di strutturarsi in una forma giuridica, è stata il bisogno di alcune donne di ritrovarsi.
Col tempo - con i nostri tempi, i tempi delle donne…tempi di conciliazione,tempi interrotti, spezzati, tempi che devono tener conto del lavoro, dei figli, della cura dei nostri anziani, dell’essere, in alcuni casi capo famiglia - siamo diventate tante.
Costantemente, incessantemente impegnate a non perdere il filo del discorso iniziato.
Una vera squadra, con ruoli assolutamente interscambiabili,senza protagonismi, ma con l’unico obiettivo di raggiungere il risultato desiderato.
E nella stessa ottica, con le stesse modalità, intendiamo intraprendere questa campagna elettorale. Per noi, ha senso perché siamo tante e tutte insieme, per noi ha senso perché non è importante chi riuscirà, quanto i risultati che vogliamo ottenere. Chiunque di noi ci rappresenta tutte. Il nostro impegno maggiore sarà riuscire a declinare tutte le aspettative, le speranze, le azioni politiche, al femminile.
Non ci sono temi neutri, non ci sono temi che riguardino le donne, quanto uno sguardo differente sull’esistente.

Candidate

Iniziamo a presentare le nostre candidate :)

venerdì 1 maggio 2009

Pro memoria per un 1° maggio disuguale.

Più volte, in diversi momenti di riflessione collettiva, abbiamo individuato la questione del rapporto tra donne e lavoro come centrale e prioritaria, un’emergenza che alimenta discriminazioni e sostiene un modello di sviluppo “insostenibile” per tutti.

È una questione cruciale: in tempo di crisi la disuguaglianza delle donne nel mondo del lavoro è destinata ad aggravarsi, amplificando con un “effetto trascinamento” tutte le diverse forme di disuguaglianza tra generi.

Solo come promemoria: se l’Italia nel rapporto del World Economic Forum sul Global Gender Gap 2007 si è posizionata all’84° posto, ultima fra gli stati europei, le differenze Nord–Sud vedono ulteriormente penalizzate le donne sia rispetto alla domanda-offerta di lavoro che ad adeguate politiche di servizi.

Sono le donne del sud geografico e quelle del sud economico, le immigrate, quelle maggiormente occupate in tipologie di lavoro informale, a scarsa protezione sociale e bassi livelli retributivi. E sono le donne del sud ancora le meno attive nella ricerca di occupazione, a causa della scarsità di domanda e della insufficienza di reti di servizi efficienti.
Eppure, se andiamo a leggere i tassi di imprenditorialità femminile, le regioni meridionali rivelano spazi di possibile miglioramento: dove la domanda di lavoro femminile non c’è le donne tentano di inventarsene uno.
Si tratta di un dato che va interrogato, e approfondito, per ripensare a modelli di sviluppo diversi e catalizzatori di risorse femminili.

Un ultimo promemoria, per tutte, per quelle tra noi che lavorano, per quelle che il lavoro non ce l’hanno più e per quelle che non l’hanno mai avuto: quasi l’80% del lavoro domestico, quello non remunerato né riconosciuto su cui si fonda la struttura della nostra società, è ancora NOSTRO!!!

Buon I Maggio a tutte

Rosy Paparella