venerdì 1 maggio 2009

Pro memoria per un 1° maggio disuguale.

Più volte, in diversi momenti di riflessione collettiva, abbiamo individuato la questione del rapporto tra donne e lavoro come centrale e prioritaria, un’emergenza che alimenta discriminazioni e sostiene un modello di sviluppo “insostenibile” per tutti.

È una questione cruciale: in tempo di crisi la disuguaglianza delle donne nel mondo del lavoro è destinata ad aggravarsi, amplificando con un “effetto trascinamento” tutte le diverse forme di disuguaglianza tra generi.

Solo come promemoria: se l’Italia nel rapporto del World Economic Forum sul Global Gender Gap 2007 si è posizionata all’84° posto, ultima fra gli stati europei, le differenze Nord–Sud vedono ulteriormente penalizzate le donne sia rispetto alla domanda-offerta di lavoro che ad adeguate politiche di servizi.

Sono le donne del sud geografico e quelle del sud economico, le immigrate, quelle maggiormente occupate in tipologie di lavoro informale, a scarsa protezione sociale e bassi livelli retributivi. E sono le donne del sud ancora le meno attive nella ricerca di occupazione, a causa della scarsità di domanda e della insufficienza di reti di servizi efficienti.
Eppure, se andiamo a leggere i tassi di imprenditorialità femminile, le regioni meridionali rivelano spazi di possibile miglioramento: dove la domanda di lavoro femminile non c’è le donne tentano di inventarsene uno.
Si tratta di un dato che va interrogato, e approfondito, per ripensare a modelli di sviluppo diversi e catalizzatori di risorse femminili.

Un ultimo promemoria, per tutte, per quelle tra noi che lavorano, per quelle che il lavoro non ce l’hanno più e per quelle che non l’hanno mai avuto: quasi l’80% del lavoro domestico, quello non remunerato né riconosciuto su cui si fonda la struttura della nostra società, è ancora NOSTRO!!!

Buon I Maggio a tutte

Rosy Paparella

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