martedì 30 giugno 2009

lunedì 29 giugno 2009

Per una Amministrazione differente della città.

Noi donne fortemente impegnate, e da anni, nella valorizzazione delle soggettività femminili guardiamo con grande preoccupazione alla situazione che va delineandosi nella composizione delle amministrazioni, comunale e provinciale, dopo l’ultimo turno elettorale.
La pressoché totale assenza delle donne nei luoghi istituzionali costituisce un problema reale: è un problema della democrazia stessa.
Non solo dunque una questione di «genere» quanto, piuttosto, di civiltà: costituisce un gravissimo segnale di immaturità democratica in un sistema che non riesce a rappresentare efficacemente tutte le sue componenti e si priva degli apporti originali che le donne possono dare assumendo ruoli di gestione, di amministrazione, di governo.
Su questa assenza invitiamo ad una precisa assunzione di responsabilità donne e uomini di tutte le forze politiche, e proponiamo, nell’immediato, che nelle scelte che porteranno alla formazione della nuova giunta comunale e dei diversi organi di governo della città sia visibile un’azione attenta di recupero di questo vuoto di cittadinanza e di democrazia.

Noi affermiamo che è necessaria, e davvero ìndice di quella modernità cui il Sindaco ha spesso fatto riferimento, una presenza forte e significativa nei compiti istituzionali di donne competenti nelle materie di amministrazione e nello stesso tempo portatrici di un esplicito punto di vista di genere, che deve essere trasversale a tutti gli ambiti di governo.

Riteniamo, infatti, che non sia sufficiente che le donne in quanto tali entrino nei sistemi di gestione del potere amministrativo, ma che a farlo siano donne in grado di proporre un punto di vista differente nei contenuti e nei metodi della politica.

Ancora più opportuno risulta proporre questi temi all'attenzione di tutti in momenti come quelli attuali. La nostra città è sotto il fuoco di laboriose indagini e velenose indiscrezioni che hanno come protagoniste donne la cui dignità è misurata per semplice confronto, da parte di tutti, con stereotipi da copertina. Donne che, dopo essere state così valutate, sono state anche chiamate a proporsi in candidature e percorsi politici, con l’ambizione falsamente indotta di rivestire anche incarichi istituzionali. Con ciò replicando il peggior metodo di reclutamento della classe politica: l’appartenenza, che di volta in volta può essere appartenenza a famiglie notabili, a potentati economici, ad harem di antica o nuova formazione.

Enorme sovraesposizione quindi e visibilità a chi baratta interessi privati con l’impegno politico, e nessun rilievo a chi proviene da percorsi intensi di impegno sul territorio, nel sociale, nei luoghi di cultura, spendendo incessantemente i propri profili professionali e umani.

Rivendichiamo il riconoscimento di un’identità “altra” rispetto a quella che viene proposta come l’unica forma possibile di presenza delle donne nella società e nei luoghi istituzionali.

Chiediamo un confronto aperto con uomini e donne e conseguenti scelte istituzionali che segnino una chiara discontinuità.
Le donne di “UndesiderioIncomune”
Sinistra per Bari

venerdì 19 giugno 2009

Appello delle donne al voto per Emiliano



La città di Bari in queste ore ha di fronte a sé una prova importante.
Il 21 e 22 giugno il ballottaggio per il Sindaco è infatti un appuntamento decisivo per il futuro di questa città: Bari in questi 5 anni è cambiata, ha conosciuto una sua rinascita, ha rialzato la testa e si è rimessa in cammino, dopo decenni di malaffare, malgoverno, buio civile e culturale di cui è stata responsabile una classe politica rapace e inetta. Noi amiamo questa città e non vogliamo tornare indietro. Vogliamo proseguire sulla strada del risanamento delle periferie, della costruzione e dell’efficienza dei servizi sociali, della salvaguardia e della tutela dell’ambiente, della lotta alla precarietà che invade le nostre esistenze in tutti i campi, della sicurezza sociale contro paura, indifferenza e razzismo, della cultura e della cooperazione. Vogliamo proseguire su questa strada e migliorare quello che fin qui si è fatto, nella ricostruzione collettiva e partecipata di una città a misura di donne e di uomini.
Noi prendiamo parola come cittadine, lavoratrici e precarie, studentesse, giovani e migranti, proprio per rivolgerci innanzitutto alle donne di questa città, nella consapevolezza che la nostra partecipazione, la nostra forza, il nostro voto sono decisivi per il futuro di Bari, per contribuire a cambiarla.
Andare a votare al ballottaggio è decisivo. Per il bene di questa città e anche della democrazia, sfregiata dalla vergognosa caccia al voto che la destra ha ingaggiato in queste settimane in cambio di una promessa, di un favore, di una illusione, se non con il ricatto.
Avremo tutte una possibilità in più se domenica 21 e lunedi 22 giugno andiamo a votare al ballottaggio per il Sindaco, sbarrando il nome di MICHELE EMILIANO.
Perchè Bari vada avanti.

Hanno aderito finora:
Maria Celeste Nardini
Titti de Simone
Rosy Paparella
Antonella Masi
Magda Terrevoli
Angela Barbanente
Silvia Godelli
Teresa Laforgia
Patrizia Tomaselli
Chiara Lamuraglia
Igia Campaniello
Rosaria Lopedote
Veralisa Massari
Angela Giannelli
Paola Zaccaria
Alba Sasso
Maria Rita Gataleta
Francesca Abbrescia
Antonella Morga
Annamaria Renna
Anna Lepore
Francesca Laforgia
Silvana Grilli
Donata Leone
Maria Luisa Logiacco
Chiara Paparella
Maria Cristina Rinaldi
Pasqua Manfredi
Giulia Dalena
Serenella Di Gioia
Francesca De Ruggieri
Barbara De Palma
Daniela Del Gatto
Fortunata Dell'Orzo
Adriana Augenti
Elenita Damiani
Teresa Santostasi
Teresa Loiacono
Rosa Perrucci
Tommy Ditano
Luisa Giorgio
Monica Mc Britton
Corsina Depalo
Antonella De Luce
Annarita Lupoli
Francesca Vitucci
Pina Cotroneo
Daniela Castiello
Marida Leuzzi
Christine Szpakowski
Stefania Grittani
Margherita Fontanella
Elena Violante
Maria Pia De Bellis
Rosa Manfredi
Anna de Marco
Marina Losappio Triggiani
Ivana Cotturri
Annalisa Pannarale
Maristella Buonsante
Monica Dal Maso
Claudia Romanelli
Carla Mallardi
Etta Massagli
Carmela Cecca
Rossella Giordano
Rossana Ruscelli
Rosanna Santoro
Fahma Said
Chiara Divella
Elisabetta Lapadula
Rosanna Favia


Aderiamo tutte!!

giovedì 18 giugno 2009

Donne prestanome di una politica di donne !


Chi è Patrizia Daddario? È una donna, è un simbolo, è un’opportunità ma è anche un incubo!

Un incubo che si concretizza: la perfetta adesione al modello di rappresentanza femminile in una politica ormai dilagante. Un modello da tempo tra noi temuto, ipotizzato ma mai seriamente combattuto sempre macerate dai tanti distinguo.

Ricordo discussioni infinite tra: è meglio nessuna donna in politica o una donna cretina in politica?

Abbiamo sprecato energie ed intelligenze in estenuanti battaglie sempre interne, e ci siamo coperte il capo di cenere quando gli stessi uomini di partito ci rinfacciavano l’incapacità e fare squadra: neanche le donne votano le donne!!! ( Ma neanche gli uomini votano gli uomini tout court)

E mentre noi discutevamo, fiere della nostra differenza, sempre impegnate nel rivendicare le nostre qualità ed i nostri “distinguo“ è arrivato Berlusconi che ha dato forma e legittimità ad uno dei nostri peggiori incubi!

La donna clone di un uomo, o meglio la donna prestanome .

Come quelle vecchine pensionate poverissime detentrici di spettacolari patrimoni. Appunto prestanome!

Donne prestanome di una politica di donne !

Svuotate dal di dentro, mantengono solo una esteriorità sempre più uniformata al vero proprietario, così bene illustrato dal magnifico lavoro di Lorella Zanardo “il corpo delle donne”.

Bocche, seni, glutei, nulla di più innaturale ed offensivo per chi cerca di non uniformarsi. Caricature spacciate per vera bellezza a cui, in un delirio collettivo, molte di noi cercano di uniformarsi A chi negare, dopo l’aiutino, un ritocchino?

Patrizia Daddario ci ha fatto comprendere ( ma forse lo abbiamo sempre saputo ) che il successo di una donna, economico, imprenditoriale ed adesso politico, passa per il letto del signore.

Sapevamo di ex mogli, segretarie e colf, accontentate con un posto in Parlamento, adesso siamo arrivate alla ricompensa per il soddisfacimento delle necessità erotico/sessuali!

Donne prestanome : C’è bisogno di donne in politica? Le sceglie il feudatario, c’è bisogno di rispettare le quote rosa? Le seleziona il signore!

Attendiamo con ansia un nuovo disegno di Legge : le poche sfuggite alla durissima selezione ed ugualmente elette , dovranno, prima della proclamazione, sottoporsi allo Ius Primae Noctis.

Potranno insediarsi solo successivamente!

Attendiamo quindi un approfondimento giornalistico, con l’esclusiva presenza dell’avvocato Ghedini che chiarirà l’esigenza di una legge del genere per non creare e rancori tra le elette

Che abisso di vergogna ! Vergogna per la qualità di questa politica

Una Patrizia Daddario inconsapevole scopre il gioco della presenza delle donne nella liste! Non importa chi tu sia e cosa tu abbia fatto, l’importante è essere “appetibile” e rispondere al capo!

E noi quando decideremo di dire Basta?

Una donna l’ha fatto ed ha immediatamente subito il gioco al massacro: prima il discredito, poi la propria immagine sbattuta nuda sulla copertina di un quotidiano di proprietà del Signore con un esplicativo titolo su la sua perfetta omogeneità al modello da lei contestato.

Diciamo basta e troviamo insieme, attraverso quei meravigliosi sentimenti di condivisione di cui siamo così esperte la maniera più efficace per opporci!

dott.ssa Magda Terrevoli
Presidente Commissione Pari Opportunità
Regione Puglia