martedì 12 maggio 2009

Una sinistra indispensabile


introduzione al programma della Sinistra per Bari - di Marida Leuzzi, Bari 9 maggio 2009

Siamo qui oggi perché abbiamo un desiderio che ci accomuna: ridare senso, collettivamente, alla parola “sinistra” e riprendere la voce. Finalmente. E guardate quante coincidenze fortunate accompagnano queste ore: la città festeggia San Nicola, il Bari è andato in serie A, e noi presentiamo la lista! E' un buon segno!

Controcorrente abbiamo scelto di non rinunciare a discutere, ad incontrarci, insomma a fare politica e pensiamo che l'antipolitica si deve sconfiggere anche mettendo in campo idee, pensieri, pratiche, che tornino a restituire fascino e senso a questa parola: “politica”.

Insomma vogliamo provare a far uscire la politica fuori dalle secche della banalità e dell'omologazione in cui è stata confinata in questi anni.

Per queste ragioni non è indifferente il percorso che ha portato alla formazione della nostra lista “Sinistra per Bari”. Sinistra per Bari è il risultato di un percorso collettivo, di un lavoro che ha impegnato tante soggettività diverse nella costruzione di una lista che non fosse una banale, sterile sommatoria di identità e di programmi diversi. Attraverso la lista stiamo tentando di costruire uno spazio comune, un luogo in cui far comunicare e contaminare soggettività diverse, in cui agire uno scambio di pratiche e pensieri differenti - a volte molto distanti - una lista che è luogo largo, inclusivo, che ci possa aiutare a riconnetterci, a ritrovarci, a ritrovare la nostra forza.

E certamente il segnale più emblematico di tutto questo è rappresentato dalla presenza delle donne: 19 donne che vengono da percorsi diversi e che - guardando alla proprie differenze come opportunità - stanno sperimentando la costruzione di una pratica di relazione politica che assume un valore che va oltre la scadenza della campagna elettorale. Il segno che vogliamo tracciare sta nel tentativo ostinato di costruire partecipazione e confronto: il benessere di una città si misura dalla qualità dei rapporti e delle relazioni che in essa si costruiscono, dalla costruzione di un senso di appartenenza e di identità che si esplicita attraverso un di più di partecipazione, di democrazia, di abitudine al confronto e all'osmosi politica tra i soggetti, le comunità e le istituzioni. Non ci interessa solo che le istituzioni siano luoghi trasparenti: ci interessa di più che siano, ben più di quanto sia accaduto finora, luoghi aperti al confronto e allo scambio con le comunità e, per questa via, acquisiscano una naturale trasparenza. Non ci piace la “democrazia indifferente”, quella versione che la destra ci propone e che tende ad annullare, ad appiattire, che rende tutto uniformemente opaco: le differenze (quelle di genere, quelle etniche, quelle di orientamento sessuale, quelle anagrafiche) per noi sono un valore.

E per noi Bari, questa nostra città, è più accogliente e più ricca se riesce a vedere e riconoscere le soggettività diverse. E' solo così, contrastando anche con politiche attive le discriminazioni, le disuguaglianze, gli stereotipi, i pregiudizi, soltanto così possiamo sconfiggere l'offensiva che la cultura politica della destra ci propone e che oggi si fonda sulla paura: la paura di tutto ciò che accade, che è diverso, che non può essere contenuto dentro i recinti di una normalità codificata e definita secondo gli schemi e le costruzioni ideologiche della destra.

Oggi comincia un cammino, un cammino che spetterà a ciascuno e ciascuna di noi fare in modo che sia veramente nuovo, che affascini, che incuriosisca, che coinvolga. Partiamo oggi da qui, da questo teatro, il Kursaal: un luogo che rischia la chiusura, e per noi non è affatto indifferente che questo evento sia scongiurato.

Abbiamo idee e proposte importanti e serie, e questo è il segno che abbiamo voglia di rimetterci in gioco, di tornare ancora a sperimentarci, di sentirci ancora indispensabili: una Sinistra indispensabile.

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