sabato 16 maggio 2009

Succede a Bari


Succede che lentamente ti stanchi della politica, delle stesse facce, delle solite parole, dei teatrini e delle bugie, cominci anche tu a credere che niente potrà più cambiare.
La tentazione di chiudere la porta di casa e lasciare che siano altri a decidere, a provarci, a spendersi, scava nella roccia carsica della tua delusione e senza rendertene conto ti ritrovi seduta davanti alla tv ogni sera, lei accesa tu spenta. Poi te ne vai a dormire, ma più che di riposo sei a caccia di un’anestesia qualunque, e quando ti svegli al mattino fatichi a ricordare se hai sognato. Ogni tanto succede e sono sogni stitici. Comincerai la tua giornata, un’altra giornata in loop, senza aver tempo per ripensare al passato e voglia per immaginare un futuro, anche oggi declinerai solo il presente.

Succede poi che sulla tua strada incontri una storia che un tempo ti aveva appassionato e ti aveva preso con sé, una storia di donne che non si sono arrese, e continuano a incontrarsi, a parlarsi, a raccontarsi il mondo come non è e come lo vorrebbero. E senti che i loro desideri sono un po’ anche i tuoi. Donne che se ti soffermi alla prima impressione sembrano male assortite, usano parole diverse, a volte con un significato diverso, hanno storie e case e abiti mentali diversissimi tra loro, donne con cui forse pensi di non poter comunicare fino in fondo per quella che sei. E mentre tu inciampi su questi dubbi loro intanto lavorano da tempo nonostante questa diversità, la mettono al centro del cerchio e ne fanno mater-ia prima di scambio e condivisione.

Succede ancora che un caldo mattino di maggio le vedi salire tutte su un palco, splendide orchestrali al loro debutto, determinate, preparate, emozionate, con una nuova partitura tra le mani, mai suonata in questa città, forse nemmeno mai pensata. E di nuovo tu sai che quella musica è anche la tua.

Succede a Bari, in questa possibile primavera, di riassaporare il gusto della partecipazione alla vita pubblica, di pensare che ancora si può, o forse si deve spendersi per riscrivere il tempo futuro con le nostre parole, con la nostra energia che vuole prepotentemente riaffiorare, con ogni talento che abbiamo nelle tasche. I sogni privati ora sembrano così piccoli, potrebbe essere il tempo per sognare insieme un sogno comune. Perché quel desiderio in comune non è più uno slogan ammiccante, non lo è mai stato, ma è istinto passione valore: la possibilità di un futuro esiste a partire dalle donne.
di Giulia Dalena

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