sabato 9 maggio 2009

Teresa Santostasi


Mi chiamo Teresa Santostasi, classe '51, coniugata da 30 anni, ho un figlio maschio di 26.
Sono biologa ospedaliera, orgogliosa di essere dipendente del pubblico impiego, tutt'altro che fannullona, amo il mio lavoro in laboratorio, ma non trascuro le problematiche connesse ai processi della qualità, per il miglioramento dei servizi pubblici, ponedo particolare attenzione alle tematiche della comunicazione.
Svolgo attività sindacale nella FP-CGIL, pienamente convinta della insostituibile funzione di un grande sindacato che abbraccia tutte le categorie professionali, in grado di capitalizzare e valorizzare le battaglie dei lavoratori.
Avevo poco più di 16 anni quando sono riuscita a dare un nome alla voglia di cambiamento ed alla indignazione che crescevano con me: mi sono iscritta al Partito Comunista di Enrico Berlinguer dove, da donna comunista, ho combattuto le battaglie civili dell'aborto, del divorzio, per il diritto alla salute, il diritto allo studio, la parità di genere.
Sono alla ricerca di una "sponda politica" che faccia delle questioni del lavoro, uno dei temi principali, rappresentativa delle richieste di tutte e di tutti e delle nostre energie; che si spenda per la difesa dei precari e che dica NO al lavoro pubblico come arma contro gli immigrati; che consideri il territorio cittadino non terra di rapine e di conquista, ma la casa di tutte e di tutti, impegnandosi per la difesa dell'ambiente come questione vitale per la salute; che contribuisca alla creazione di posti di lavoro attraverso la riqualificazione urbana, sopprimendo realmente le barriere architettoniche, creando vere piste ciclabili capillari e ramificate per tutta la città; che guardi all'integrazione tra le politiche sociali e sanitarie, con le politiche urbanistiche, dei trasporti e del territorio, attuando un vero e proprio "piano regolatore del sociale"; che rilanci la sanità pubblica, riqualificandola e dando risposte percepibili dai cittadini come concreto miglioramento dei loro bisogni di salute e che unisca in un patto per la qualità, i bisogni ed i diritti degli operatori, con quelli dei malati; che metta in campo le migliori esperienze di sistemi per l'accesso alle prestazioni sanitarie, con servizi unificati di prenotazione, semplificando l'accesso alle strutture sanitarie; che difenda e veda applicata la legge 194 e l'accesso alla pillola del giorno dopo, nel rispetto dell'autodeterminazione delle donne; che dica NO alle ronde e alla militarizzazione della nostra città, spacciandole come sicurezza; che favorisca l'accesso dei migranti ai servizi, attraverso l'istituzione di specifici sportelli in tutti i quartieri.
La lista "Sinistra per Bari" può rappresentare il primo passo di un cammino più lungo e ambizioso: la costruzione della sinistra che serve alla nostra città.
Per questo sono candidata al comune di Bari, la mia città.

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