lunedì 16 maggio 2011

17 MAGGIO 2011 – GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’OMOFOBIA E LA TRANSFOBIA


Il 17 maggio ricorre la giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia e quest’anno le associazioni LGBTQ (Lesbiche Gay Bisessuali Transessuali Queer) e femministe presenti sul territorio barese scendono unite in piazza per il riconoscimento dei diritti di tutte e tutti.

L’omofobia e la transfobia indicano un’irrazionale e persistente paura e repulsione nei confronti delle persone omosessuali e transessuali, derivante da una cultura millenaria che ha messo in primo piano la famiglia eteronormata uomo/donna come unica dualità possibile in questa società.

E' ben evidente che mantenere lo status eterosessuale consente l'egemonia di una classe dominante patriarcale che non lascia la libera scelta di autodeterminazione e di emancipazione delle donne e dei soggetti LGBTQ. Non solo, l'emancipazione di una nuova identità sessuale e sociale partita negli anni ’70, oggi è gravemente messa in crisi lasciando indietro soprattutto il movimento LGBTQ, che nonostante la sua massiccia presenza non vede ancora riconosciuti né diritti né misure governative contro l'omofobia.

Non è un caso che giornali e telegiornali sempre più frequentemente riportino come cronaca violenze di genere e discriminazioni di ogni tipo. Anche la Puglia non è esente da tali cronache di omofobia. Quanto avvenuto lo scorso anno a Casamassima è l'esempio più palese della subcultura e delle logiche patriarcali e d'onore che governano la nostra provincia. Ancora oggi l'omosessualità è considerata un atto ben più vergognoso di un pestaggio a danno di un soggetto omosessuale, e non potrebbe essere diversamente se non vi sono in Italia disposizioni penali che puniscono in maniera forte le offese e le violenze motivate da intenti omofobi.

L´identità sessuale in Italia non è un valore e non ha alcuna tutela, ma è vissuta nell'invisibilità, come strategia di sopravvivenza per evitare discriminazioni, violenze verbali e fisiche, molestie e abusi. Manca una corretta conoscenza delle identità di genere e dell'orientamento sessuale nelle scuole, negli ospedali, nei media, dando così modo alla cultura eterosessista dominante di inglobare e cancellare ogni differenza, negando a tutte le persone le stesse opportunità e gli stessi diritti.

L'attuale disagio culturale, politico e sociale, in questo clima diffuso di diritti negati ha portato in Italia alla mobilitazione di tutte le soggettività stanche dell'indifferenza istituzionale: studentesse e studenti, lavoratrici e lavoratori, precarie e precari, e infine la reazione "di genere" del 13 febbraio e dell'8 marzo con le donne tornate a rivendicare la propria autodeterminazione. Per questo il 17 maggio anche le soggettività LGBTQ decidono di scendere ancora una volta in piazza.

Vogliamo dare visibilità alle nostre istanze, sensibilizzando la cittadinanza e mobilitandoci affinché le istituzioni giungano all'approvazione di leggi che puniscano gli episodi di omofobia e transfobia e conducano una seria discussione in Parlamento, come già sollecitata dalla Corte Costituzionale, che porti all'approvazione di una legge per le unioni civili, in conformità a quanto previsto dalle norme della Comunità Europea, consentendo allo Stato italiano di mantenere di fatto la propria laicità. Riteniamo quindi che le liste anagrafiche per le unioni civili, presenti negli uffici di varie città italiane tra cui anche Bari, non debbano avere più valenza meramente politica e simbolica, ma che diventino diritti effettivi. Esigiamo una sanità pubblica e gratuita che consenta l'accesso alla prevenzione, al benessere e all’informazione necessaria alle soggettività lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, intersessuali e queer con la creazione di luoghi che supportino i percorsi di decostruzione dell’identità sessuale eteronormata e l’affiancamento di personale specializzato; sentiamo l’esigenza di poter socializzare liberamente le nostre identità sessuali. Crediamo che solo attraverso il protagonismo e l’organizzazione diretta dei soggetti lgbtq si possa superare la concezione di coppia etero come unica e dominante.

Chiediamo inoltre l´assegnazione di uno spazio da autogestire che sia punto di riferimento per tutte le associazioni lgbtq e femministe e che permetta lo sviluppo di riflessioni sulle tematiche di genere.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare insieme alla nostra battaglia di civiltà e di riconoscimento dei diritti e del benessere di tutte e tutti, perché vogliamo un 17 maggio partecipato contro l’intolleranza, il pregiudizio e l’odio.

Vi aspettiamo.



Le associazioni Cime di Queer, Kèbari, Arcilesbica Mediterranea Bari, Arcigay Bari, Undesiderioincomune, Clitor(i)dee collettiva femminista, collettivo Kasamatta Disobbediente

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